Aula Magna
Stili di vita e nuovi linguaggi: occasioni/opportunità di crescita e criticità
Gli stili di vita incidono significativamente sulla salute pubblica e la loro complessità impone l'attivazione di risorse e collaborazioni continue. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale caratterizzato in prevalenza da: Alimentazione sana ed equilibrata - Attività fisica - Benessere psicologico -Prevenzione dei rischi per la salute. Trascurare queste regole di base in combinazione con abitudini come il fumo, il consumo regolare di alcolici o l'abuso di droghe è definito uno stile di vita non salutare.
La fotografia dei comportamenti degli adolescenti italiani nel periodo post pandemia è stata descritta dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia, in collaborazione con diverse Università Italiane e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità:
- I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (il binge eating), sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza per la loro diffusione, l’esordio sempre più precoce tra i giovani e l’eziologia multifattoriale complessa.
- Lo sviluppo tecnologico e la sua accelerazione negli ultimi 20 anni ha avuto un profondo impatto sul modo in cui le persone comunicano offrendo possibilità straordinarie (riduzione delle distanze, comunicazione istantanea ed efficiente etc.). Se è vero che un uso responsabile può avere degli effetti positivi, l’uso eccessivo (definito problematico) comporta conseguenze negative sul benessere fisico e psicologico. I risultati mostrano che i giovani che fanno uso problematico dei social media sono il 16,9% delle ragazze e il 10,3% dei ragazzi. La diffusione e l’uso dei social media richiede una attenzione particolare auspicando ricerche sistematiche e mirate.
- Permangono comportamenti a rischio, quali l’uso di sostanze stupefacenti e l’assunzione di alcol, per il quale si evidenzia che a livello nazionale il 37,9% degli adolescenti riporta di aver bevuto alcolici negli ultimi 30 giorni e il 14,5% di essersi ubriacato. Si aggiungono l’abitudine al fumo di sigaretta vede ancora prevalere le ragazze (29% vs 20% dei ragazzi di 15 anni) e la propensione al gioco d’azzardo, che invece è un fenomeno prettamente maschile (il 47,2% dei ragazzi e il 21,5% delle ragazze).
Questi dati mostrano un cambiamento delle abitudini di vita nella popolazione che dovrebbe prevedere interventi sistemici e capillari, coinvolgendo diffusamente gli attori che si occupano di salute. Laddove il compito delle istituzioni è quello di intervenire a livello della rete dei servizi, migliorandone l’offerta, potenziandone la qualità e favorendo l’accesso alla popolazione, quello degli operatori sociali e sanitari è di costante approfondimento in prevenzione diagnosi e cura mentre quello della ricerca è di studio valutazione e monitoraggio dei fenomeni emergenti.
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