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MIAI - Museo Interattivo di Archeologia Informatica
Il Museo Interattivo di Archeologia Informatica (MIAI) nasce dal privato sociale, ideato e gestito sin dalla sua nascita nel 2002 da studenti ed ex studenti dell’Università della Calabria.
Il MIAI è una iniziativa espositiva attiva, la cui collezione consiste di migliaia di reperti tra computer d’epoca, periferiche di ogni genere, macchine calcolatrici, software. Il museo dispone anche di una vasta biblioteca (censita nel Sistema Bibliotecario Nazionale) con migliaia di documenti tra libri, manuali d’epoca e riviste scientifiche.
L’estensione e la varietà della collezione del MIAI consentono di avere una panoramica della storia dell’informatica degli ultimi 70 anni.
Inoltre, il patrimonio del MIAI è strettamente legato alla storia del territorio, poiché è prevalentemente composto e costantemente alimentato dalle donazioni di istituzioni pubbliche e private e da singoli cittadini. In particolare, una parte significativa della collezione del MIAI proviene dalle strutture dell’Università della Calabria, nata e cresciuta nell’era delle nuove tecnologie. La visione del MIAI è quella di una esposizione interattiva, in cui i visitatori possono utilizzare gli oggetti esposti con l’approccio, tipico dei musei scientifici, dell’”apprendimento per scoperta”.
La missione è quella di preservare i manufatti e le storie dell’era dell’informazione per le generazioni future. L’elaboratore elettronico in ogni sua forma, dai vecchi enormi mainframe fino ai recenti smartphone, è la protesi definitiva del cervello umano.
Una straordinaria chiave di lettura del nostro tempo, particolarmente adatta per ripercorrere la storia della vertiginosa evoluzione tecnico- scientifica dell’ultimo secolo e a raccontare le vicende umane.
Se è vero che il computer è lo strumento creativo predominante nella cultura contemporanea, è nelle memorie digitali che occorre scavare per raccontare la storia recente dell’uomo.