University of CalabriaHRS4RUniversity of CalabriaHRS4R
University of CalabriaHRS4R
Search
Search
Address bookAddress book
Italian English Chinese French Portuguese Espanol Arabic Russian
Giuseppe Antonio NISTICO' - Professori Associati

Giuseppe Antonio NISTICO'

Professori Associati

Fisica matematica (MATH-04/A)


Contacts
No items here
CURRICULUM VITAE et STUDIORUM di NISTICO' GIUSEPPE ANTONIO. ========================================================== ========================================================== Nato a Monasterace il 01.08.1956, consegue la laurea in Fisica presso l'Università della Calabria il 10.11.1980, con voti 110 su 110 e Lode. Inizia l'attività di ricerca su temi di Fisica Teorica e Fisica Matematica in collaborazione col Prof. Gianpiero Cattaneo. Nel 1983 è vincitore al concorso per 1 posto di ricercatore di Fisica Teorica presso l'Università della Calabria. Nel 1994 si trasferisce sul SSD Fisica Matematica. Nel 2002 risulta idoneo al concorso per 1 posto di Professore di seconda fascia di Fisica Matematica presso la Facoltà di SMFN dell'Università della Calabria. Prende servizio in seguito alla chiamata della stessa Facoltà il 2 aprile 2002. Viene confermato in ruolo a decorrere dal 2.11.2005. RICERCA SCIENTIFICA =================== L'attività di ricerca si sviluppa prevalentemente nell'ambito della teoria quantistica; parte dalle problematiche logico-concettuale-formali dei fondamenti e della interpretazione e articola l'indagine agli sviluppi della teoria in relazione ai dati empirici e ai principi fisici generali. Affronta con i metodi rigorosi della matematica e della fisica teorica le problematiche di carattere concettuale, fenomenologico ed epistemologico della Meccanica Quantistica e dei suoi sviluppi. LA LOCALITA' DELLA MECCANICA QUANTISTICA ---------------------------------------- Dalla pubblicazione del famoso teorema di Bell (i) diversi teoremi sono stati proposti nel corso degli anni, con lo scopo di dimostrare che la meccanica quantistica non è consistente con il Principio di Località. In realtà, la Meccanica Quantistica 'per se' non implica alcuna violazione del principio di località. La contraddizione derivata nei cosiddetti teoremi di non-località nasce solo se ulteriori condizioni vengono aggiunte ai postulati standard della Meccanica Quantistica. Il teorema di Bell è l'archetipo della classe di teoremi che raggiungono la contraddizine aggiungendo alla Meccanica Quantistica Standard l'ulteriore assunzione di poter assegnare valori pre-esistenti (variabili nascoste) anche a osservabili non effettivamente misurate . La motivazione di questa ulteriore assunzione è riconducibile al criterio di realtà assunto da Einstein, Podolsky e Rosen (iii). Più recenti teoremi (ii) di questa classe non fanno uso delle diseguaglianze tipiche di Bell, e per questo hanno una maggiore efficacia logica. Si è provato [3] che le implicazioni effettivamente deducibili dal criterio di realtà mediante le metodologie logico-matematciche proprie dell'indagine scientifica, non sono sufficienti a rendere valide le dimostrazioni di questa classe di teoremi. Un teorema di non località metodologicamente diverso è stato proposto da Stapp (iv). Il metodo di Stapp rifiuta le ipotesi di variabili nascoste necessarie alle dimostrazioni della prima classe di teoremi, in quanto assegnare valori pre-esistenti a osservabili non misurate "contraddice la filosofia quantistica ortodossa". Pertanto lo scopo di Stapp è ottenere una contraddizione tra Principio di Località e Meccanica Quantistica senza far intervenire variabili nascoste o criteri di realtà, ma introducendo nuove assunzioni. In [1] il teorema di Stapp è stato analizzato all'interno del suo stesso schema teorico, dimostrando che la dimostrazione cade in un tranello logico che le fa perdere validità. Il risultato complessivo di questo lavoro di ricerca indica che le violazioni del Principio di Località paventate dai diversi teoremi di non località non possono essere considerate definitive. In relazione ai teoremi senza diseguaglianze (ii) si è provata l'impossibilità di estendere la dimostrazione di tali teoremi per coppie di particelle di spin 1/2 [17]. (i) J.S. Bell, Physics, Vol.1, p.195 (ii) D. M. Greenberger, M.A. Horne, A, Shimony. A. Zeilinger Am.J.Phys., Vol. 58, p.1131 (iii) A. Einstein, B. Podolsky, N. Rosen, Phys.Rev. Vol.47, p.777 (iv) H.P. Stapp, Am.J.Phys., Vol. 72, p. 30 INTERFEROMETRIA QUANTISTICA E COMPLEMENTARITA' --------------------------------------------- L'efficacia dell'esperimento della doppia fenditura nell'evidenziare l'intrigo concettuale della Meccanica Quantistica è riconosciuta sin dall'avvento della teoria quantistica. Più recentemente l'esperimento è stato utilizzato come modello per la determinazione di relazioni di dualità che legano le misure di intermedi comportamenti corpuscolari e ondulatori dei sistemi quantistici (i),(ii). Esso si è anche rivelato un efficace modello di problemi generali di inferenza simultanea di valori di osservabili che non commutano [12][9][8][6]. Precisamente, si è affrontato il problema teorico della possibiltà di stabilire, in un tipico esperimento alla Young con particelle, da quale fenditura la particella passa insieme ad altre proprietà non commutanti con quest'ultima. Si sono stabilite le condizioni teoriche per cui soluzioni a tale problema esistono, e si sono determinati dei metodi matematici per ottenere soluzioni concrete. Si sono anche fornite prescrizioni per predisporre esperimenti, realizzabili in linea di principio, corrispondenti alle soluzioni ottenute [9][8][7][6][4][2]. Si è scoperto che in tali esperimenti emergono situazioni fisiche in cui le nozioni note di interferometria quantistica per la misura dell'interferenza non si applicano [2], e pertanto si perde la validità delle relazioni di dualità. Si sono individuate nozioni più generali, che applicate a tali situazioni risultano obbedire alle relazioni di dualità. Le conoscenze acquisite in questo lavoro di ricerca si combinano con i risultati ottenuti relativamente alla località. Abbiamo potuto così dimostrare (iii) che è possibile attribuire valori simultanei oggettivi a più osservabili di un sistema quantistico che non commutano, senza incorrere nelle inconsistenze con il principio di località dimostrate dal teorema di Bell, indicando un possibile esperimento per determinare tali valori. (i) W.K. Wooters, W.H. Zurek, Phys.Rev. D., VOL.19, p.473 (ii) B.-G. Englert, Phys.Rev.Lett., Vol.77, p.2154 (iii) G. Nistico', A, Sestito, AIP CONFERENCE PROCEEDINGS (in press) https://www.mat.unical.it/~nistico/Varie/41AIP2012.pdf ESTENSIONE DEL FORMALISMO DELLA TEORIA QUANTISTICA: RELAZIONI TRA OSSERVABILI 'SHARP' E 'UNSHARP'. -------------------------------------------------- I risultati delle ricerche relative ai fondamenti logico-matematici della meccanica quantistica hanno confermato la necessità, emersa tra gli anni sessanta e settanta, di estendere il formalismo quantistico con l'introduzione della nozione di osservabile unsharp ('fuzzy'). Le proprietà strutturali del formalismo quantistico così esteso sono state studiate da diversi punti di vista, quali la teoria dei semigruppi, dei 'BZ-posets', la logica formale, la teoria degli operatori [43][35][38]. I nuovi concetti hanno trovato applicazione [22][21] relativamente al problema della non-localizzabilità del fotone come particella, consentendo un progresso rispetto alla teoria proposta da Jauch e Piron nel 1967. Si sono individuate le condizioni affinchè un'osservabile unsharp possa essere interpretata come il risultato di una diffusione stocastica di un'osservabile standard, indipendentemente dalla natura della diffusione. E' stato messo a punto una procedura matematica generale per risalire, data un'osservabile unsharp, all'osservabile sharp ``ripulita'' dalle diffusioni stocastiche, ricostruendola concretamente [21][18] e individuando i nuclei della diffusione, risolvendo i problemi di consistenza matematica e concettuale [28]. La procedura fornisce, inoltre, una ridimostrazione costruttiva dell'importante teorema di Von Neumann che prova la possibilità di risolvere una qualunque famiglia di operatori autoaggiunti commutanti con un'unica misura spettrale. IMPLICAZIONI EMPIRICO-CONCETTUALI DELLA TEORIA DEL MIRROR PROJECTION. -------------------------------------------------------------------- Uno dei problemi concettuali della Teoria Quantistica maggiormente dibattuti è quello dell'oggettività delle proprietà fisiche dei sistemi in relazione al principio di località. Negli argomenti che evidenziano tali problemi, un ruolo cruciale è svolto dalla possibilità di inferire valori simultanei di osservabili che non commutano (i,ii). G. Nisticò ha introdotto e sviluppato la teoria dei 'mirror projection' in spazi di Hilbert [28][25], che permette di individuare le condizioni e le procedure per ottenere questo tipo di conoscenza simultanea, mostrando che le correlazioni che entrano nell'argomento di Einstein-Podolsky e Rosen sulla completezza della Meccanica Quantistica o nell'argomento di Bell sulla non-località della meccanica quantistica, sono descrivibili nei termini di tale teoria. Essa consente inoltre una consistente interpretazione controfattuale del processo di misurazione quantistico [23]. La teoria dei mirror projection è stata estesa [24] per stabilire e studiare relazioni empiriche tra osservabili che non commutano, relazioni dotate di un chiaro contenuto operazionale; si è dimostrato che esse permettono di interpretare le relazioni introdotte da Hardegree (iii) a livello essenzialmente logico-formale. (i) A. Einstein, B. Podolsky, N. Rosen, Phys.Rev. Vol.47, p.777 (ii) J.S. Bell, Physics, Vol.1, p.195 (iii) G. Hardegree, Synthese, Vol. 29, p.63 CONTRIBUTI ALLA TEORIA DELLA DECOERENZA --------------------------------------- Una difficoltà interpretativa evidenziata nei primi anni dalla nascita della teoria quantistica, è la sua incapacità di descrivere l'oggettificazione delle proprietà fisiche di un sistema: il problema dell'emergenza della decorenza o problema della misurazione. La teoria delle 'Storie Consistenti Quantistiche' (SCQ), formulata da Griffiths (i), ha suscitato molto interesse perchè si propone di spiegare l'emergenza della decoerenza per un sistema che evolve, in accordo all'equazione di Schroedinger, come un sistema isolato. Per questo motivo questa teoria trova ad esempio applicazione, ad opera tra gli altri di Gell-Mann, Hartle, Halliwell, in Cosmologia Quantistica. Per far ciò la teoria SCQ estende l'interpretazione del formalismo quantistico standard, in maniera consistente con l'usuale interpretazione statistica, introducendo il concetto di 'storia' (sequenza temporale di eventi elementari). G. Nisticò ha dimostrato che applicando la teoria SCQ è possibile descrivere relazioni logiche tra osservabili che la teoria standard non è in grado di descrivere [13]. Le predizioni della teoria SCQ dipendono dall'assegnazione della probabilità di accadimento alle singole storie consistenti; il criterio adottato da Griffiths per operare tale assegnazione è stata criticato da Goldstein and Page (ii). G. Nisticò ha mostrato che i criteri di Goldstein e Page conducono a una non-unicità della probabilità di accadimento; ha introdotto dei criteri fisicamente stringenti e dimostrato che la probabilità adottata da Griffiths è l'unica che soddisfa tali criteri [20][19]. Ha dimostrato che l'interpretazione di Ludwig delle matrici densità descriventi gli stati quantistici implica una condizione, detta di 'ereditarietà', per il criterio di consistenza della teoria. La teoria SCQ di Griffiths non soddisfa tale condizione. In [27] G. Nisticò ha introdotto un criterio di consistenza fisicamente significativo e che soddisfa la condizione di ereditarietà, ottenendo una teoria di Storie Quantistiche coerente con l'interpretazione di Ludwig. Il problema concettuale della teoria SCQ più dibattuto (iii) nasce dalla scoperta che essa permette di ottenere 'inferenze contrarie' dalle stesse condizioni iniziali. In [15][11] si dimostra che il problema è conseguenza di una difettosa formalizzazione della base concettuale della teoria. Se il formalismo viene coerentemente esteso e sviluppato, per comprendere più ampiamente i concetti di base, la difficoltà viene rimossa. (i) R. Griffiths, J.Stat.Phys., Vol. 36, p. 219 (ii) s. Goldstein and D.N. Page, (Phys.Rev.Lett., Vol. 74, p. 3715 (iii) A. Kent, Phys.Rev.Lett., Vol. 78, p. 2874 PROBLEMI FONDAZIONALI DELLA MECCANICA QUANTISTICA. ------------------------------------------------- I Postulati di base delle formulazioni sistematiche della teoria quantistica correntemente accettate e praticate (riconducibili a quelle di Von Neumann, Dirac, Feynman, Haag e Kastler, Wightmann, etc.), richiedono, in maniera essenziale e ineliminabile, l'introduzione di termini e relazioni non tutti corrispondenti a concetti fisici e relazioni tra concetti fisici. Questa caratteristica distingue radicalmente le teorie quantistiche dalle teorie fisiche classiche, ne costituisce la fondamentale difficoltà epistemologica e genera gravi difficoltà interpretative in relazione, ad esempio, ai principi di causalità e località. La strategia perseguita da diversi gruppi e scuole di ricercatori (e.g., la scuola di Ginevra (i), la scuola di Marburgo (ii), l'approccio di Mackey (iii), per superare questa difficoltà consiste, in sintesi, nel riformulare la teoria partendo da una base assiomatica concettualmente trasparente, in cui tutti i termini e le relazioni utilizzate per enunciare le assunzioni di partenza corrispondono a concetti e relazioni tra concetti fisici formalizzati, e nell'individuare e analizzare le condizioni che permettono di derivare il formalismo della teoria quantistica standard. In questo ambito G.Nisticò, con altri ricercatori, ha definito e studiato [38][41][42][35] strutture matematiche per realizzare una rigorosa formalizzazione dei diversi approcci, successivamente sviluppate e studiate come linguaggi formali [34][36][31]. Nelle strutture, abbastanza generali da poter descrivere sia teorie classiche che quantistiche, vengono individuate le caratterizzazioni matematiche dei due tipi di teorie; si sono evidenziate relazioni e differenze tra i vari approcci [42][29][27] e studiate le implicazioni fisiche [30][26][27]. Questo tipo di studi rimuove, per costruzione, le ambiguità interpretative; ciò ha consentito di superare serie critiche sulla validità e sulla consistenza degli approcci [43],[34],[36],[31]. Ha dimostrato [33],[32] che la formulazione (iv) della teoria di un sistema composto da due entità separate, ottenuta da D. Aerts seguendo l'approccio assiomatico della scuola di Ginevra, conduce a un risultato empiricamente inefficace. Sulla base di tale risultato, Aerts che negli anni successivi ha riformulato la sua teoria (Found.Phys., Vol. 24, p.1227). (i) C.Piron, "Foundations of Quantum Physics", Benjamin, Reading 1976. (ii) G. Ludwig, "Foundations of Quantum Mechanics", Vol. I, Springer-Verlag, New York 1983. (iii) G.W. Mackey, "The Mathematical Foundations of Quantum Mechanics", Benjamin, New York 1963. (iv) Found.Phys.,Vol.12, p.1131, J.Math. Phys., Vol.24, p.2441 ------------------------------------------------------------------------------------- I risultati delle ricerche sono stati presentati in workshops, convegni e conferenze soprattutto internazionali. ------------------------------------------------------------------------------------- Promotore dell'International Quantum Structures Association, associazione scientifica internazionale per lo sviluppo dele strutture basate sulla meccanica quantistica negli aspetti fisici, matematici, epistemologici e applicativi, è tra gli organizzatori, tra altre, della 1.a conferenza internazionale dell'Associazione (Castiglioncello 1992). INCARICHI DI RICERCA DA ENTI ESTERNI ==================================== Dal 01/01/2003 è Incaricato di Ricerca da parte dell'INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Laboratori Nazionale di Frascati. (Dal 24/7/1992 era stato associato ai Laboratori Nazionali di Frascati) COLLABORAZIONE CON RIVISTE SCIENTIFICHE ======================================= Svolge le funzioni di Referee per prestigiose riviste scientifiche internazionali di Fisica Matematica e di Fisica Teorica. DIDATTICA ========= E' autore [10], (i) di una derivazione delle trasformazioni di Lorentz che non fa uso dell'invarianza della velocità della luce e di assunzioni di regolarità delle trasformazioni. (i) https://www.mat.unical.it/~nistico/dispense/TR1.pdf LIBRI PER LA DIDATTICA ================================ 1. Ha collaborato alla stesura del Corso di Istituzioni di Matematica per il Diploma Universitario di Informatica [40][39]. 2. E' co-autore di un libro di analisi complessa indirizzato agli studenti di Fisica [38]. ATTIVITA' DIDATTICA =================== L'attività didattica di G. Nisticò è stata interamente svolta presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università della Calabria. ESERCITAZIONI ------------- Nei 13 A.A. 1983/84/85/86/87/88/89/90/91/92/93/94/95/96 ha svolto le esercitazioni ai corsi -- Metodi Matematici della Fisica -- Istituzioni di Fisica Teorica Negli A.A. 1994/95/96/97/98/99/2000/2001 ha svolto le esercitazioni al corso -- Meccanica Razionale. DOCENZA ------- Ha tenuto i seguenti corsi: -- Metodi Matematici della Fisica (C.L. Fisica, V.O.) A.A. 1990/91/92/93/94/95/96/97 e 1998/99/2000/01 -- Istituzioni di Fisica Matematica (C.L:Matematica V.O.) A.A. 1991/92/93 e 2000/01/02 -- Meccanica Razionale (C.L. Matematica N.O.) A.A. 2001/02/03 -- Meccanica Analitica (C.L. Matematica N.O.) A.A. 2002/03 e 2005/06/07 -- Metodi Matematici (C.L. Fisica N.O.) A.A. 2001/02/03/04/05/06/07/08/09/10 -- Teorie Relativistiche (C.L. Matematica N.O.) A.A. 2001/02/03/04/05/06/07/08/09/10/11 -- Meccanica dei Continui (C.L. Matematica N.O.) A.A. 2005/2006 -- Matematica Avanzata per la Fisica, (C.L. Spec. e Mag. in Fisica N.O.) A.A. 2003/04/05/06/07/08/09/10/11/12 -- Fisica Matematica Avanzata (C.L. Spec. e Mag. in Matematica N.O.) A.A. 2006/07/08/09/10/11/12 -- Teorie Fisico Matematiche (C.L. Matematica N.O.) A.A. 2011/12. TESI DI LAUREA -------------- E' stato relatore di numerose tesi di laurea in Fisica e in Matematica, e di 1 tesi di Laurea in Geologia. ATTIVITA' NELL'AMBITO DEL DOTTORATO DI RICERCA ============================================== Dall'anno 2001 è Membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Matematica e Informatica dell'Università della Calabria. E' stato membro della commissione del concorso d'ammissione al Dottorato di Ricerca in Matematica e Informatica per il XVI, XX, XXIII, XXV e XXVII ciclo. SUPERVISIONE DELL'ATTIVITA' DI STUDENTI DI DOTTORATO ------------------------------------- 1. E' stato supervisore della Dottoressa (PHD) Angela Sestito, già studentessa del XX ciclo del Dottorato di Ricerca in MATEMATICA E INFORMATICA dell'Università della Calabria. Titolo della Tesi: "Outflanking Quantum Complementarity: Detection of incompatible properties in Double-slit Experiment." Pubblicazione scaturita dalla tesi: [A. Sestito, Detection of incompatible properties in a Double-slit Experiment, FOUND.PHYS., Vol.38, p.935] 2. E' stato supervisore del Dottor (PHD) Gianluigi Filippelli, già studente del XVIII ciclo del Dottorato di Ricerca in FISICA dell'Università della Calabria. Titolo della Tesi: "Rappresentazioni Proiettive: Applicazioni nella Teoria Quantistica" Pubblicazione scaturita dalla tesi: [G.Filippelli, Time dependent Quantum Generators for the Galilei group J.MATH.PHYS:, Vol.52, 083510 DOCENZA NEL DOTTORATO DI RICERCA -------------------------------- Ha tenuto per 2 anni accademici, 2005/2006 e 2006/2007, il corso "Teorie Quantistiche" (24 ore) del Dottorato di Ricerca in Matematica e Informatica RESPONSABILITA' ISTITUZIONALI ============================== 1. DELEGA ALLA FIRMA DEL DIRETTORE DI DIPARTIMENTO ----------------------------------------------- Dal 20/01/2003nal 13/10/2008 ha avuto la delega alla firma del Direttorre del Dipartimento di Matematica dell'Università della Calabria. 2. VICE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DI CORSO DI STUDI ----------------------------------------------- Dal 14/12/2011 è Vice Presidente del Consiglio di Corso di Studi in Matematica dell'Università dell Calabria 3. PARTECIPAZIONE ALLA GIUNTA DI SIPARTIMENTO ------------------------------------------ Dal 2002 è membro della giunta del Dipartimento di Matematica dell'Università della Calabria. 4. E' stato membro della commissione giudicatrice della valutazione comparativa a 1 posto di ricercatore di Fisica-Matematica presso l'Università di Messina (GU N. 72 del 10/9/1999). 5. Dal 2006 è' responsabile del Progetto di Ricerca (ex 60%) "Equazioni a Derivate Parziali non lineari e Fisica Moderna" del Dipartimento di Matematica dell'Unversità della Calabria
Loading data
No items here
Back to previous page
Contacts