
Anna Maria PALERMO
Professori Associati
Botanica generale (BIOS-01/A)
Contatti
- Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra
- Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra
- am.palermo@unical.it
- 0984/492956
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Carriera accademica:
dal 01.10.2022 Professore seconda fascia (Associate Professor) Settore Scientifico-Disciplinare BIO/01 presso il Dipartimento di Biologia,
Ecologia e Scienza della Terra
2021 Componente della Segreteria Scientifica del Dottorato in Life Science and Technology
2020 Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) seconda fascia (Associate Professor), Settore Concorsuale 05/A1 Botanica
dal 2005 al 2019 Componente del Consiglio di laurea e successivamente della Commissione Paritetica dei corsi di laurea Triennale in Scienze
e Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, Specialistica in Diagnostica, Conservazione e Restauro
dei Beni Culturali, Triennale in Tecnologie per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali L-43 e Magistrale in
Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali LM-11
Dal 2014 Componente del Nucleo per il riesame (SUA-CdS) dei Corso di Studi in Scienze e Tecnologie per la Conservazione e il
Restauro dei Beni Culturali LM-11 e Tecnologie per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali L-43
Dal 2017 Componente del Nucleo per il riesame (SUA-CdS) della Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Conservazione e Restauro dei Beni
Culturali LMR-02
Dal 2014 Componente del gruppo di lavoro di Floristica e Biosistematica Vegetale della Società Botanica Italiana;
Dal 2010 Componente del collegio dei docenti della scuola di Dottorato di Ricerca in “Life Science and Technology”
2007-2014 Componente del gruppo di lavoro di Biosistematica Vegetale della Società Botanica Italiana
Dal 2007 Membro della Società Botanica Italiana
2004-2010 Componente del collegio dei docenti della scuola di Dottorato di Ricerca in “Biologia Vegetale”;
Dal 2004 Ricercatore confermato, Settore Scientifico-Disciplinare BIO/01 presso il Dipartimento di Ecologia prima e, dopo, del
Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienza della Terra
Dal 1990 al 2004 Funzionario tecnico - Categoria D4 presso il Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria
1987 Abilitazione alla professione di Biologo nella I sessione degli Esami di Stato presso l'Università degli Studi di Napoli
1986 Laurea in Scienze Biologiche presso l'Università degli Studi di Napoli
Attività didattica:
L'attività didattica svolta ha riguardato i seguenti corsi e laboratori:
A.A. 2020/21 ad oggi Corso di Biologia – Modulo di Biologia Vegetale. Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Biologiche. SSD: BIO/01 -
Botanica Generale
A.A. 2021/22 ad oggi Esercitazioni del Corso di Metodologie Botaniche per i Beni Culturali. Corso di Laurea a ciclo unico in
Conservazione e Restauro dei beni culturali. SSD: BIO/01 - Botanica Generale
A.A. 2020/21 ad oggi Corso di Biosistematica Vegetale Molecolare. Corso di Laurea Magistrale in Biodiversità e sistemi naturali. SSD:
BIO/01 - Botanica Generale
A.A. 2018/19- 2020/21 Corso di Metodologie Botaniche per i Beni Culturali. Corso di Laurea a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei
beni culturali. SSD: BIO/01 - Botanica Generale
A.A. 2015/16 – 2019/20 Corso di Biosistematica Vegetale Molecolare. Corso di laurea in Scienze Naturali. SSD: BIO/01 - Botanica Generale
A.A. 2011/12 incarico di docenza nel Corso di formazione di 2° Livello "SIMPASS" Sistemi e Materiali innovativi per la
conservazione del Patrimonio Archeologico in Siti Sommersi
A.A. 2007/08 – 2008/09 Corso di Fondamenti di Botanica. Corso di Laurea in Scienze Biologiche. SSD: BIO/01 - Botanica Generale
A.A. 2006/07 incarico di docenza nel Corso di Alta Formazione Post Universitaria 3° livello per "Esperto nella diagnostica e nel
recupero dei materiali lapidei naturali ed artificiali di interesse storico-artistico"
A.A. 2005/06 – 19/20 Corso di Metodologie Botaniche per i Beni Culturali. Corso di Laurea Specialistica in Diagnostica, Conservazione e
Restauro dei Beni Culturali e in seguito Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie per la Conservazione e
il Restauro dei Beni Culturali. SSD: BIO/01 - Botanica Generale
A.A. 2005-06 Scienze della Vita (Biologia vegetale) - Indirizzo Corso propedeutico di Scienze per laureati in Matematica, Fisica
e Chimica - Classe 59/A - Area 2, presso la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario. SSD: BIO/01 -
Botanica Generale
A.A. 2004/05 incarico di docenza nel Corso post-lauream professionalizzante "CULTURAL HERITAGE CONSERVATIVE " "Master in
Cultural Heritage Conservative"
A.A. 2004/05 – 2019/20 Corso di Aerobiologia e Beni Culturali. Corso di Laurea Specialistica in Diagnostica, Conservazione e Restauro dei
Beni Culturali e in seguito Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie per la Conservazione e il Restauro
dei Beni Culturali. SSD: BIO/01 - Botanica Generale
Neglia anni la sottoscritta ha partecipato a Progetti di Ricerca ed è stata responsabile di collaborazioni e ricerche con diversi enti; ha partecipato all'organizzazione di congressi e workshop; è stata revisore per riviste internazionali: (Environmental Engineering and Management; Journal Plant Biology, Aerobiologia, Studies in Conservation, Journal of Fungi, Horticulture, International Biodeterioration & Biodegradation, Botanical Studies); relatrice della tesi di Dottorato di Ricerca in Biologia Vegetale XXII ciclo-Settore disciplinare BIO/01 dal titolo "Plantago brutia e Plantago media: uso di marcatori molecolari per indagare relazioni filogenetiche" e relatrice di numerose tesi triennali e specialistiche/magistrali per i corsi di laurea in:
Scienze Biologiche,
Scienze Naturali,
Scienze e Tecniche per il Restauro e la Conservazione dei Beni Culturali,
Diagnostica Conservazione e Restauro dei Beni Culturali,
Scienze e Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali
L’attività di ricerca nei primi anni ha riguardato molteplici campi fino alla delineazione di due linee proprie.
Negli anni 1990/92 allestimento del Laboratorio di Fisiologia Vegetale, presso il Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria e messa a punto la crescita in coltura di Chlorobium limicola, batterio sulfureo verde anaerobico tipico degli ambienti ricchi delle solfatare e dei laghi termali caratterizzati da grandi concentrazioni di acido solforico a cui è seguita l’estrazione della batterioclorofilla a dai clorosomi in gradiente di densità su saccarosio. Negli stessi anni frequenza dell’Institute of Biochemistry Odense University (Danimarca) diretto dal Prof. J.M. Olson, con interesse principale allo studio dell'apparato fotosintetico di batteri verdi sulfurei (Chlorobiaceae e Chloroflexaceae) applicando tecniche di ultracentrifugazione su gradiente di densità, spettrofotometria e HPLC.
Gli anni successivi sono stati impegnati in diverse tematiche di ricerca:
- studi dell'attività di azotofissazione nei Cianobatteri, con applicazione di tecniche colturali, estrazione di proteine e ficobiline e analisi dell’attività nitrogenasi con gas cromatografia.
- studi di azotofissazione ed emissione di gas nella lettiera e nel terreno di foreste con l’utilizzo di un gas cromatografia
- campionamento e analisi del fitobentos e della macroflora algale in isole minori sul litorale tirrenico calabrese
Di seguito le attenzioni sono state rivolte a due filoni svolti in modo parallelo:
a) applicazione di marcatori molecolari per lo studio della struttura genetica spaziale in popolazioni vegetali, in relazione a specie criptiche e rare della flora mediterranea con attenzione particolare a piante del territorio calabrese.
La struttura genetica spaziale delle specie vegetali è dimostrata da fattori biologici come il sistema di accoppiamento e tratti della storia biologica così come dalla storia demografica relativa ad eventi geoclimatici e variazioni storiche nel range di distribuzione.
L’uso dei metodi molecolari ha notevolmente migliorato la rilevazione e l'interpretazione della diversità genetica, nelle popolazioni vegetali anche su piccola scala come succede nelle specie endemiche che sono frequentemente ristrette in piccole aree e spesso anche protette a livello regionale o nazionale, facendo parte, diverse, delle Liste Rosse.
Sono state quindi messe a punto tecniche specifiche per valutare i livelli e la distribuzione della variabilità genetica, applicando metodiche molecolari sugli acidi nucleici quali ISSR, RAPD, AFLP, microsatelliti, diversi marcatori nucleari e marcatori plastidiali, DNA barcode e tecniche sulle proteine, basate sull’applicazione dell’elettroforesi su gel d’amido e colorazione per l’individuazione dei diversi profimorfismi isoenzimatici.
In diversi casi le ricerche molecolari sono state integrate con analisi morfometriche, con osservazioni sulla biologia della riproduzione che hanno incluso esperimenti di impollinazione manuale e germinabilità dei semi.
Le analisi molecolari, insieme alle analisi morfologiche, sono state anche applicate nell’identificazione di una nuova specie fungina (Psathyrella cladii-marisci Sicoli, NG Passal., De Giuseppe, Palermo & Pellegrino, sp. nov.) e della presenza, per la prima volta, di un fungo della ruggine (Melampsora gelmii) su una specie di euforbia.
b) studio degli organismi biodeteriogeni su manufatti di interesse storico-artistico. Sono stati considerati sia manufatti di origine organica (carta, legno, pergamena, papiro e tessuti) che inorganica (lapidei e plastici) e l’identificazione dei biodeteriogeni ha previsto sia l’applicazione di tecniche colturali (cianobatteri, alghe verdi e funghi) che di tecniche molecolari nei confronti di tutti gli organismi vegetali, per la loro determinazione (estrazione del DNA, amplificazione e sequenziamento con marcatori nucleari e plastidiali. Alla ricerca di materiali innovativi per l’attività biocida nei confronti soprattutto dei funghi, sono state introdotte ricerche che hanno permesso di adottare strategie a lungo termine, che consentono di pulire il materiale ma anche di prevenirne la reinfezione. L’utilizzo di nanoparticelle di biossido di titanio ha permesso tutto questo nei confronti di lapidei, legno, carte e pergamene. Da un punto di vista più strettamente botanico sono state svolte anche ricerche sulla micro e macroflora presente sia all’interno che all’esterno di edifici storici. La contaminazione biologica di superfici lapidee è considerata una delle principali cause di processi di deterioramento, non solo da un punto di vista estetico, ma anche strutturale per la presenza di biofilm (funghi, alghe, cianobatteri) e muschi e licheni che si attaccano al substrato e producono sostanze chimiche corrosive e per la presenza di flora vascolare che, con la sua crescita, causa rotture, crolli e distacchi di materiale. La conoscenza biologica della flora presente sugli edifici e nelle prossimità di esso permette di poter gestire il problema di biodeterioramento con lo studio di metodi di intervento e mantenimento del bene stesso.
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