Trasferimento Tecnologico: quando la ricerca accademica genera valore economico e socialeIl ruolo del docente universitario ha da sempre abbracciato due fondamentali funzioni: la ricerca e la didattica, che sono, di fatto, i due pilastri che definiscono la carriera accademica. La ricerca e la didattica sono due facce della stessa medaglia nell'ambito accademico. I docenti universitari non solo conducono ricerche di frontiera, ma trasmettono anche le loro conoscenze agli studenti attraverso l'insegnamento. Questa sinergia tra ricerca e didattica consente agli studenti di essere aggiornati sulle ultime scoperte e metodologie, arricchendo così il loro apprendimento e preparandoli per affrontare le sfide del mondo reale. D’altra parte, negli ultimi anni, si è consolidata sempre di più l’idea che il valore della ricerca potesse estendersi anche oltre il riconoscimento accademico, arrivando a toccare sfere sia economiche che sociali. Il ruolo del docente universitario, infatti, non è mai stato statico, adattandosi alle esigenze della società e alle sfide del tempo. Ed è così che, da circa una ventina d’anni, si è delineata una consapevolezza nuova tra i docenti universitari e cioè l'importanza di interagire con la società al di là delle mura dell'università. L'evoluzione di questo ruolo trova una solida base normativa nella Legge 240/2010, che ha sancito il principio dell'autonomia delle università italiane, concedendo loro maggiore libertà nell'organizzazione delle proprie attività, compresa la promozione del trasferimento tecnologico e le collaborazioni con il settore produttivo. Il Trasferimento Tecnologico (TT) rappresenta, per il mondo accademico, un passo ulteriore rispetto alle tradizionali attività di ricerca e insegnamento. Esso rappresenta un'estensione naturale di questa sinergia, poiché consente alle università di portare i risultati della ricerca direttamente al mercato, trasformando le idee e le scoperte in prodotti e servizi che possono avere un impatto tangibile sulla società. L'interazione tra didattica, ricerca e trasferimento tecnologico è cruciale per alimentare un ciclo virtuoso di innovazione e sviluppo. La ricerca arricchisce l'insegnamento, fornendo agli studenti una base solida di conoscenze e competenze, mentre l'insegnamento stimola la ricerca, generando nuove domande e prospettive. Il trasferimento tecnologico completa questo ciclo, portando le scoperte dalla ricerca e dall'insegnamento al mercato, dove possono essere utilizzate per creare valore economico e sociale. È importante sottolineare che il TT non è una strada obbligata per i ricercatori. Molti, infatti, preferiscono concentrarsi esclusivamente sulle pubblicazioni scientifiche dei propri risultati e affrontare le sfide della ricerca del proprio laboratorio. Tuttavia, per coloro che intravedono un potenziale delle proprie scoperte oltre le mura dell'università, il TT offre un'opportunità unica di misurare gli impatti della ricerca sulla società e sul progresso generale, aggiungendo un valore supplementare che va al di là del solo avanzamento accademico. Se la valorizzazione accademica di una ricerca avviene principalmente attraverso le pubblicazioni scientifiche, la valorizzazione economica delle proprie ricerche può avvenire principalmente attraverso due elementi: la creazione di spin-off universitari e il deposito di brevetti, che sono di fatto i pilastri del trasferimento tecnologico. Far nascere uno spin-off universitario è un processo complesso che comporta un coinvolgimento in prima persona del ricercatore che dovrà essere capace di trasformarsi in un imprenditore in grado di confrontarsi direttamente con il mercato. In sintesi, i passaggi più importanti da fare possono così riassumersi: 1. Identificare un'opportunità commerciale basata sulla ricerca accademica. 2. Valutare il potenziale commerciale e tecnologico dell'idea. 3. Sviluppare un piano aziendale dettagliato (business plan). 4. Ricercare finanziamenti per avviare le operazioni e sostenere lo sviluppo iniziale. 5. Creare un team competente, non solo di ricercatori universitari. 6. Costituire una società legale appropriata. Vista la complessità del processo e vista la mancanza di competenze e attitudini di molti docenti universitari ad affrontare questo percorso, la collaborazione e il supporto da parte delle università, del settore privato e delle istituzioni governative possono essere cruciali per il successo dello spin-off. Negli ultimi anni, l'Italia ha assistito a una crescita significativa di queste startup nate dall'ambiente accademico. Il numero di spin-off universitarie in Italia è aumentato del 15 per cento rispetto all'anno precedente, con un totale di oltre 900 spin-off attive su tutto il territorio nazionale. L’Unical ha, da sempre, investito nel trasferimento tecnologico, accompagnando i ricercatori in questo processo complesso e impegnativo. Tramite gli uffici preposti al trasferimento tecnologico e grazie al TechNest (l’incubatore di imprese dell’Ateneo), l’Unical oggi può vantare ben 49 spin-off (dato di marzo 2024) con oltre 200 dipendenti e un fatturato stimato nel 2022 di oltre 15 milioni di euro. Per maggiori informazioni si può consultare questo link. Il secondo punto peculiare del TT è la brevettazione. Negli ultimi anni, l'Italia ha assistito a una crescita significativa delle attività di brevettazione nelle sue istituzioni accademiche. Si stima che negli ultimi 5 anni siano stati depositati dai ricercatori universitari italiani oltre 25mila brevetti presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), con un aumento del 20 per cento rispetto agli anni precedenti. Anche per i brevetti, l’Unical è da sempre impegnata nella valorizzazione economica delle ricerche dei propri ricercatori ed esiste una specifica area che affianca e supporta i docenti in tutte le fasi necessarie al deposito di un brevetto. Per ulteriori informazioni è bene consultare il seguente link. Questi dati numerici sottolineano il crescente impegno dell’Unical e di tutte le università italiane nel trasferire conoscenze e tecnologie verso il mercato, dimostrando come il TT stia diventando sempre più un elemento chiave nella missione accademica. Mentre la ricerca accademica rimane fondamentale per l'avanzamento della conoscenza umana, il TT aggiunge un ulteriore strato di significato, trasformando la ricerca in innovazione e promuovendo la crescita economica e sociale del paese. Eppure, sebbene l'Italia stia facendo importanti progressi nel campo del trasferimento tecnologico, il confronto con altri paesi europei ci vede ancora in ritardo. Paesi come Germania, Regno Unito e Paesi Bassi hanno un ecosistema di trasferimento tecnologico più sviluppato, con un numero di spin-off universitarie proporzionalmente maggiore e una maggiore attività di brevettazione. In breve, il TT funge da catalizzatore nell'interconnessione tra l'ambiente accademico e il contesto commerciale, agevolando un percorso di crescita e sviluppo che supera i confini puramente accademici. Questa sinergia, che integra ricerca, trasferimento tecnologico e progresso economico, riveste un ruolo cruciale nel promuovere un ecosistema innovativo e resiliente, pronto ad affrontare le sfide future con ingegno e determinazione. L'investimento in tale sinergia e la promozione della collaborazione tra docenti, studenti, ricercatori e imprenditori rappresentano una sfida essenziale e imprescindibile che ogni Università dovrebbe saper cogliere. Prof. Maurizio Muzzupappa Delegato del Rettore per il Trasferimento Tecnologico |