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Martedì 22 Novembre 2022 09:30 / Martedì 22 Novembre 2022 19:00

Convegno Internazionale "Dementia Therapeutics and Cognitive Rehabilitation"

All’Università della Calabria dal 21 al 23 novembre 2022 convegno internazionale sulla terapia e riabilitazione della demenza patrocinato dalle Società Italiana (SIF) e Giapponese (JSP) di Farmacologia, dalla Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (SIRN) e dalla World Federation of Neurologic Rehabilitation (WFNR)

L’impatto della demenza a livello planetario è particolarmente preoccupante e più del 90% dei pazienti nei paesi a basso o medio reddito non riceve una diagnosi; ritardi significativi nella diagnosi si sono verificati nel corso della pandemia da COVID-19, facendo pagare un prezzo ancora più elevato a questa popolazione particolarmente fragile.

La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza responsabile di circa i due terzi di tutti i casi, anche se forme miste vengono sempre più frequentemente diagnosticate, rendendo la demenza una priorità di salute pubblica. Queste diverse forme possono essere spiegate, almeno in parte, attraverso alterazioni progressive dell’epigenoma (insieme dei processi che consentono ai geni di essere letti nei tessuti giusti e nel momento opportuno, anche in risposta a stimoli che provengono dall'ambiente) che possono contribuire alla riduzione delle capacità cognitive con l’avanzare dell’età. 

La malattia di Alzheimer è indubbiamente una malattia multifattoriale che coinvolge diversi meccanismi patogenetici e che probabilmente richiede terapie combinatoriali. Sebbene molti fattori patologici, come l’accumulo di aggregati proteici di beta amiloide (Aβ) e di proteina Tau sono stati identificati, il loro ruolo unitamente ad altri fattori, a stadi diversi della malattia, ha bisogno di ulteriori evidenze. La comprensione del complesso dei meccanismi della malattia e l’identificazione di marcatori precoci supportati da analisi d’immagine in risonanza magnetica ultrastrutturale sono necessari per lo sviluppo di terapie più efficaci. 

Sebbene diversi trial clinici di fase III con farmaci rivolti all’Aβ abbiano fallito l’obiettivo clinico, l’approvazione accelerata dell’aducanumab da parte della Food and Drug Administration [FDA, equivalente dell’European Medicine Agency (EMA)], da più parti criticata, ha dato nuovo entusiasmo alla ricerca clinica su farmaci biotecnologici basati sull’ipotesi amiloidea della malattia. 

Attualmente, le terapie disponibili per la malattia di Alzheimer hanno solo limitati effetti sintomatici. Aldilà dei sintomi cognitivi, i sintomi neuropsichiatrici (NPS), anche noti come sintomi psicologici e comportamentali della demenza (BPSD), colpiscono circa il 97% dei pazienti con demenza e sono curati con farmaci non specifici e potenzialmente tossici come gli antipsicotici, gli antidepressivi e le benzodiazepine. I BPSD sono legati, almeno in parte, al dolore non trattato riducendo in maniera significativa la qualità della vita; pertanto, studi per il controllo dei BPSD sono particolarmente necessari. In tale direzione, nuove opportunità sono offerte anche da fitoterapici con importante attività analgesica ed ansiolitica, praticamente privi di reazioni avverse ed attualmente in corso di studio mediante trial in doppio cieco anche per la riabilitazione cognitiva. 

Tutti i campi di ricerca descritti sopra ed altri ancora, correlati con la riabilitazione cognitiva, formano l’oggetto di discussione del meeting organizzato dal Prof. Giacinto Bagetta del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Unical dal titolo “Dementia Therapeutics and Cognitive Rehabilitation”; il convegno si terrà dal 21 al 23 novembre prossimi presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria. Il meeting è organizzato in sessioni di ricerca di base, di trasferimento (traslazionale) e clinica con particolare attenzione agli aspetti di riabilitazione cognitiva. Ricercatori italiani, europei e giapponesi prenderanno parte al meeting che è sponsorizzato dalle Società Italiana (SIF) e Giapponese (JSP) di Farmacologia e dalla Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (SIRN) e dalla Federazione Mondiale della Riabilitazione Neurologica (WFNR) rappresentate dai massimi vertici. Il meeting sarà inaugurato dal Prof. Pierluigi Nicotera, illustre neuroscienziato di chiara fama e Direttore Scientifico e Chairman del Consiglio di Amministrazione del DZNE, centro di ricerca tedesco per lo studio delle malattie neurodegenerative di Bonn. Il Prof. Nicotera illustrerà il modello organizzativo della ricerca sulle malattie neurodegenerative, malattia di Alzheimer in primis, in Germania attraverso la rete della Fondazione Helmholtz distribuita in tutto il paese e dotata delle più avanzate tecnologie per la diagnostica molecolare, l’analisi genetica associata all’analisi dei big data e la diagnostica clinica per immagini. I lavori seguiranno con: 1) l’analisi delle più recenti acquisizioni in tema di fisiopatologia della demenza originate dalla ricerca di base mediante l’impiego di modelli in vitro ed in vivo in grado di fornire una visione integrata delle lesioni nella trasmissione sinaptica a partire dall’interazione tra geni chiave e da alterazioni funzionali a carico di strutture subcellulari (vedi mitocondri) e molecolari (vedi trasportatori di membrana) e lo sviluppo di processi neuroinfiammatori; 2) la valutazione critica delle prospettive terapeutiche offerte dai prodotti di origine naturale e dai farmaci biotecnologici che attualmente sono in corso di studio e vedono alcuni centri di eccellenza nazionale (vedi Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, IRCCS, Policlinico di Milano) coinvolti nella sperimentazione clinica multicentrica mondiale di anticorpi monoclonali come il lecanemab (studio di fase 3 Clarity AD con risultati apparentemente positivi a 6 e 18 mesi). La terza giornata sarà dedicata alla diagnostica per immagini della demenza e le comorbidità in chiave innovativa e con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, seguita da una sessione interamente dedicata alla riabilitazione cognitiva sia delle forme precoci che severe di demenza con particolare attenzione al dolore, la cui diagnosi e terapia in questi pazienti fragili sono un serio ed irrisolto problema.        

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